CDU: 79+327.54(450.361+497 .4/.5-3Istria*1945/1954"” ISSN 0353-328X ISBN 978-953-7891-20-6
CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO MONOGRAFIE XV
ALBERTO ZANETTI LORENZETTI
SPORT E GUERRA FREDDA IN VENEZIA GIULIA 1945-1954
UNIONE ITALIANA - FIUME UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE
Rovigno 2018
MONOGRAFIE- Centro di Ricerche Storiche - Rovigno, vol. XV, pp. 1-333, Rovigno, 2018
CDU: 79+327.54(450.361+497 4/.5-3Istria“1945/1954” ISSN 0353-328X ISBN 978-953-7891-26-8
CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO MONOGRAFIE XV
ALBERTO ZANETTI LORENZETTI
SPORT E GUERRA FREDDA IN VENEZIA GIULIA 1945-1954
UNIONE ITALIANA - FIUME UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE
BRUNO BONOMELLI
Rovigno 2018
MONOGRAFIE - Centro di Ricerche Storiche - Rovigno, vol. XV, pp. 1-333, Rovigno, 2018
A mio padre
Though the days are long
Twilight sings a song
Of a happiness that used to be
Soon my eyes will close
Soon I’Il find repose
And in dreams, you're always near to me
Gustav Gerson Kahn (1886-1941)
MONOGRAFIE XV
CDU: 79+ 327.54 (450.361+497.4/.5-3Istria)” 1945/1954” ISSN 0353-328X ISBN 978-953-7891-26-8
CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO MONOGRAFIE XV
ALBERTO ZANETTI LORENZETTI
SPORT E GUERRA FREDDA IN VENEZIA GIULIA 1945-1954
UNIONE ITALIANA —-FIUME UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE
ARCHIVIO STORICO DELL'ATLETICA ITALIANA
BRUNO BONOMELLI
ROVIGNO 2018
MONOGRAFIE - Centro di Ricerche Storiche - Rovigno, vol. XV, pp. 1-333, Rovigno, 2018
CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO
UNIONE ITALIANA - FIUME UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Piazza Matteotti 13, Rovigno (Croazia), tel (052) 811-133 - fax (052) 815-786 internet: WWW.CISIV.0rg e-mail: info@crsrv.org
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RauL MARsETIò, Rovigno
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© 2018 - Tutti i diritti d'autore e grafici appartengono al Centro di ricerche storiche di Rovigno, nessuno escluso.
OPERA FUORI COMMERCIO Il presente volume è stato realizzato con i fondi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
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Finito di stampare nel mese di novembre 2018 presso le Grafiche Mosetti - Trieste
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 7
INDICE
1. INTRODUZIONE . 0... pag. 9
2. DALL’OCCUPAZIONE NAZISTA ALL’AMMINISTRAZIONE
ALLEATA. Lig e e A » 1l 2.1. Gli ultimi mesi di guerra LL. » 13 2.2. La ripresa dell’attività sportiva... » 17 2.3. I rapporti con i militari... » 20 2.4. Sport e Partito Comunista. » 24
3. LA RIORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA
ATRIESTE:: pda ga ii a a » 29 3.1. Massimo Della Pergola e Alberto Bonacossa . . ...... » 33 3.2. C.O.N.I. e U.C.E.F. Una difficile convivenza . . 0... » 36
3.3. La questione della Venezia Giulia nell’attività sportiva italiana » 4l
4. 1945. L'ATTIVITÀ AGONISTICA . 0... » 51 4.1. Lo sport a Pola dal 1945 al 1947... » 54 4.2. L’eredità del Griono 2/20 0 » 57 4.3. Dalla strage di Vergarolla all’esodo . 0.0... » 59 4.4. Lo sport a Fiume dal 1945 al 1947... » 62 4.5. Il progressivo inquadramento nello sport jugoslavo... . . » 66 4.6. La partecipazione ai Campionati jugoslavi . 0... » 68 4.7. Fusione fra le società. /./././. » 71
5. 1946. L'ORGANIZZAZIONE DEI PRIMI
CAMPIONATI ITALIANI . LL » 75 5.1. Le delusioni dell'hockey . 0... » 77 5.2. Il Giro d’Italia a Trieste... » 80 5.3. Il seguito della stagione 2/2 » 92 5.4. La nascita dell’ Amatori Ponziana e lo Stadio negato . . . . . » 94 5.5.1 primi passi dell’U.C.E.F. ./L/2/00 » 98
5.6. Il riconoscimento olimpico negato |... » 102
8
10.
ll.
12.
13.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
. 1947. ANNO DI NUOVI CONFINI... 0.0.0...
6.1. Interessi sportivi e convenienze politiche. Le retrocessioni evitate 6.2. La questione triestina ai Giochi Internazionali Universitari . . 6.3. L’U.C.E.F. e il Territorio Libero di Trieste. ././......
. 1948. I GIULIANI A LONDRA
E UN CORAZZIERE A TRIESTE... 0... 7.1. Strutture sportive e divieti... 7.2. Speranze e delusioni per un riconoscimento internazionale . .
. 1949. LA POLITICA STRINGE I CORDONI DELLA BORSA
8.1. La crisi dell’U.C.E.F. 0/00 8.2. L’U.C.E.F. «My e PU.C.E.F. «LL
. 1950. INFRANTO IL SOGNO MONDIALE DI MITRI . . . .
9.1. Collaborazione sempre più intensa con PU.LS.P. . 9.2. Stretti rapporti con lo sport jugoslavo...
1951 IL RITORNO DEL GIRO A TRIESTE . . ....... 10.1. L’arrivo dell’U.I.S.P. a Trieste 0.0... 10.2. Le dimissioni di Ludovisi ./././.
1952. L’ANNO D’ORO DI STRAULINO E RODE . . . ... 11.1. Il passaggio del basket all’U.I.S.P. e il tramonto dell’U.C.E.F. filo-jugoslavo 0...
1953. CINQUE TITOLI MONDIALE... 0.0... 12.1. Ritorno alle origini | ./2/././
1954. LA FINE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE 13.1. Il definitivo passaggio all’U.LS.P. 0.
CONCLUSIONI 0.0...
I PROFILI DEGLI ATLETI . 0.0.0...
APPENDICI... 0.0
ACRONIMI... A e i
BIBLIOGRAFIA 0.0...
112 118 120 123
130 138 141
146 153 161
170 175 179
184 191 195
199
205
210 217
220 227
230 233 311 321 323
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 9
1. INTRODUZIONE
La particolare situazione in cui si è venuta a trovare la Venezia Giulia negli anni che vanno dal 1945 al 1954 ha fatto sì che questo territorio, e Trieste in particolare, diventasse un laboratorio di sport e politica, dando vita a vicende assolutamente singolari. Il connubio fra sport e politica non era certo una novità, dato che già dalla fine dell’Ottocento si erano verificate diverse situazioni che dimostrano l’uso dell’attività sportiva finalizzata all’adesione a ben precisi ideali politici e nazionalistici.
A tal proposito si possono ricordare nell’ambito europeo precedentemente alla Grande guerra l’attività dei sodalizi francesi nell’ Alsazia e Lorena, l’indipendenza dello sport finlandese nell’ambito dell’Impero russo, di quello ungherese e dei sokol slavi nell’Impero asburgico ed infine l’irredentismo delle società italiane in Venezia Giulia, Fiume e Dalmazia. Contemporanea, ma solo in alcuni elementi sovrapponibile a quanto si verificò nella Venezia Giulia, fu la posizione dello sport del Saarland nel secondo dopoguerra durante il protettorato francese.
Il tema di questo lavoro è la ricostruzione di vicende che hanno interesse nell’ambito della ricerca storico-sportiva che in Italia negli anni più recenti ha trovato nuovo impulso dall’attività di organizzazioni culturali quali 1’ Archivio Storico dell’ Atletica Italiana, che ha avuto anche in passato occasioni di collaborazione con il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, e la Società Italiana di Storia dello Sport, poli culturali che hanno stimolato questa ricerca sul dopoguerra sportivo giuliano, periodo poco conosciuto nella sua globalità al di fuori dei confini triestini non certo per quanto riguarda i risultati di livello internazionale, ma piuttosto per l’attività di promozione sportiva con particolare riferimento allo sviluppo dello sport di massa, uno degli obiettivi fondamentali dell'impegno della politica comunista nell’attività della cultura fisica.
In questo lavoro il ricorso alla trascrizione di numerosi stralci di articoli di giornali ha lo scopo non solo di documentazione delle varie tappe della storia del decennio oggetto della ricerca, ma anche di ricreare il contesto e l’atmosfera vissuta in quegli anni intrisi di passioni, militanza ideologica, verità scomode, mezze verità e falsità, ma dando spazio anche a manifestazioni e prestazioni sportive frequentemente di caratura inferiore a quelle organizzate nell’ambito del C.O.N.I.
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giuliano, che comunque dimostrano la vitalità di un movimento sportivo alternativo a quello del Comitato olimpico italiano, che propose le vicende del lanciatore Danilo Cereali/Zerjal e del ciclista Antonio Strain, l’adesione di campioni che militarono nello sport italiano d’ante-guerra come la nuotatrice Giovanna Scherl/Skerlj e il cestista Emilio Giassetti/JaksetiÈ, le scelte radicali dei monfalconesi Ottone Olivieri e Arturo Marsi, che si contrapposero a quelle degli esuli giuliano-dalmati e, in tempi successivi, dello zaratino Tullio Rochlizter e dell’ostacolista Tullio Venturin.
La stesura di questo lavoro ha potuto avvalersi della grande disponibilità e cortesia del personale del Centro Ricerche Storiche di Rovigno, con in testa il direttore Giovanni Radossi, della Fototeca Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, della Sezione di Storia ed Etnografia presso la Biblioteca Nazionale Slovena e degli studi di Trieste, della Biblioteca Civica Hortis di Trieste, della Biblioteca Sportiva Nazionale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. e del prezioso aiuto di Franco Stener e Ferruccio Calegari per il canottaggio, Giampiero Petrucci e Igor Donadel per il ciclismo, Marco Martini, caro amico e grande studioso dell’atletica leggera troppo presto scomparso, Livio Toschi per la lotta, Giancarlo Toràn per la scherma, Sergio Giuntini, Gabriele Manfredini e Abdon Pamich, grande campione di marcia e testimone diretto degli avvenimenti fiumani del dopoguerra. A tutti l’autore rivolge un sentito ringraziamento.
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2. DALL’OCCUPAZIONE NAZISTA ALL’AMMINISTRAZIONE ALLEATA
Alla fine della 2.a Guerra Mondiale la ripresa dell’attività sportiva nella Ve- nezia Giulia fu autrice di una vicenda del tutto particolare a causa della comples- sa situazione politico-amministrativa che si era creata alla cessazione delle ostilità. Con la calata della “cortina di ferro” in Europa, l’organizzazione e la gestione dello sport aumentarono d’importanza venendo utilizzate con finalità propagandistiche per ottenere un consenso che doveva essere raggiunto in contesti territoriali molto differenti, pur se in un’area geografica relativamente limitata. Infatti la situazione amministrativa di Trieste, Capodistria, Pola e Fiume era tutt’altro che omogenea, e di conseguenza anche la ripresa dell’attività sportiva ebbe caratteristiche diverse fra le varie località.
I confini della Venezia Giulia precedenti all’8 settembre 1943 ebbero una pri- ma modifica nel giugno 1945 con la creazione della Linea Morgan, che separava il territorio amministrato dagli anglo-americani (il nord-ovest della regione e l’enclave di Pola) da quello gestito dagli jugoslavi (la parte orientale del territorio, l’Istria e Fiume) creando le cosiddette Zona A e B.
Con l’entrata in vigore del Trattato di Pace, firmato dalle parti interessate nel 1947, Gorizia e Monfalcone tornarono all’Italia e venne istituito il Territorio Libero di Trieste (T.L.T.), suddiviso a sua volta in una Zona A di competenza degli Alleati (comprendente Trieste ed estesa da Duino a Muggia), e la Zona B (che includeva il tratto di costa dal capodistriano a Cittanova e l’entroterra di Buie), affidata all’ammi- nistrazione jugoslava. Il T.L.T. durò fino al 1954, quando le due Zone vennero rispet- tivamente assegnate all’Italia ed alla Jugoslavia. Sempre nel 1947 il resto dell’Istria, comprese Fiume e l’enclave di Pola, entrarono a far parte della Repubblica Federale Popolare Jugoslava (R.F.P.J.).
Lo spartiacque temporale costituito dal 1947 ebbe quindi una prima fase che, dal punto di vista delle organizzazioni sportive territoriali, a partire dal 1945 trovava omogeneità da un lato in gran parte dell’Istria e Fiume, dall’altro nei territori di Go- rizia, Monfalcone, Trieste e a Pola.
La contrapposizione politica che si era creata nella Zona A precedente al 1947 coinvolse anche l’ambiente sportivo, utilizzato con la principale finalità del raggiun-
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È ) ) ZONA A vee n; LINEA N ve MORGAN N Trieste ZONA R -
Fig. 1- Carta geografica con la suddivisione in Zona A e Zona B del territorio giuliano stabilita dalla creazione della Linea Morgan.
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gimento di un consenso verso il rispettivo schieramento ideologico. Schieramento che a Trieste, nell’arco del periodo che va dal 1945 al 1954, vide confrontarsi anche nello sport due iniziali fazioni, la filo-italiana e la filo-jugoslava, divenute poi tre a partire dal 1949, in conseguenza della scissione avvenuta all’interno dell’organizza- zione politica comunista l’anno precedente, con la divisione in una struttura facente riferimento al Partito Comunista del T.L.T., rimasto fedele al Cominform, e una col- legata all’ambiente politico filo-jugoslavo.
Gli attori principali nell’ambito degli enti sportivi che per circa un decennio si confrontarono furono il Comitato Nazionale Olimpico Italiano (C.O.N.I.) con le sue Federazioni, e l’Unione dei Circoli di Educazione Fisica (U.C.E.F., in sloveno Z.D.T.V.), attraverso vicende che riguardarono principalmente Trieste e dintorni, an- che se non deve essere trascurato quanto avvenne nel territorio di Gorizia, in Istria e a Fiume.
Il C.O.N.I. riuscì a svolgere un ruolo importante laddove esisteva un’ammi- nistrazione gestita dagli anglo-americani, mentre scomparve in breve tempo nella restante parte dei territori. Il raggio d’azione dell’U.C.E.F. si estese a tutta la Venezia Giulia fino all’entrata in vigore del Trattato di pace, per poi ridursi all’area del T.L.T.
L’interesse della politica per lo sport, che si concretizzò anche in aiuti finan- ziari, non solo diede luogo a una concorrenza nel reclutamento degli atleti e nell’or- ganizzazione delle gare, ma provocò aspre polemiche fra gli enti che controllavano l’attività e fra le testate giornalistiche che, ora in modo sanguigno, ora con più mo- derazione, parteggiavano per l’una o l’altra causa, raccontando da diversi punti di osservazione ciò che accadde nel mondo sportivo giuliano durante un decennio. Ed è proprio la lettura della carta stampata che, oltre a dare importanti informazioni per la ricostruzione degli eventi, permette di rivivere anche gli umori e le passioni del periodo esaminato.
2.1 Gli ultimi mesi di guerra
Già a partire dalla seconda metà del 1943, a seguito delle vicende legate al 25 luglio ed all’8 settembre, la riduzione del numero delle manifestazioni sportive fu inevitabile tanto in Italia, quanto nella Venezia Giulia. Si facevano sentire i vuoti creati dal reclutamento militare e i danni causati dai bombardamenti. Se alcune Fe- derazioni, come quelle del calcio, atletica, pugilato e nuoto, con le proprie strutture dirigenziali ed organizzative riuscirono comunque a tener viva l’attività, non fu così invece per altre discipline molto popolari a Trieste e dintorni quali molti sport di squadra, ginnastica, ciclismo, tennis, canottaggio e vela, che subirono una dramma- tica contrazione, con la soppressione di manifestazioni di grande tradizione come ad esempio la classica Regata nazionale triestina dello sport del remo.
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Fig. 2 - L’Ampelea di Isola d'Istria che partecipò al Campionato 1943/44. Nella foto: il presidente Fornasini, Parola, Stua, Eliani, Zaro, Piskianz, Grezar, Stradiot, l’allenatore D’Udine, Schinardi, Ispiro, Gordini e Sacchetti.
Fig. 3 - Cesare Pagnini, consigliere della Società Ginnastica Triestina, fu podestà di Trieste nel periodo dell’occupazione nazista.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 LS
Nella Trieste occupata dai nazisti il comando della Zona d’operazioni del Litorale Adriatico (Operationszone Adriatisches Kustenland) si riservò la nomina delle autorità civili. Prefetto della provincia di Trieste fu nominato Bruno Coceani e Cesare Pagnini ricoprì la carica di podestà, avendo in qualità di vice-podestà Guido Cosulich e Gustavo Comici. Va notato che Pagnini fra il 1920 ed il 1930 era stato consigliere della Società Ginnastica Triestina, della quale Comici fu presidente dal 1942 fino al 4 luglio 1945. A livello sportivo l’attività rimase di competenza del C.O.N.I., ricostituito nel Nord Italia dalla Repubblica Sociale Italiana dopo lo sban- damento dell’8 settembre:
Riorganizzatosi al nord, il nuovo Partito Fascista Repubblicano (PFR) il 14 marzo 1944 nominò presidente del suo CONI il fiorentino Puccio Pucci e, il 28 marzo 1944, in qua- lità di segretario, gli affiancò Mario Saini. Due figure, provenienti dai quadri dirigenti della FIDAL, cresciuti alla corte del marchese Luigi Ridolfi!.
La guerra continuava a farsi sentire con atrocità e bombardamenti aerei, come quello avvenuto a Trieste il 10 giugno 1944 che causò 378 morti. L'ambiente sporti- vo reagì in modo diverso al drammatico evento: la S.G. Triestina decise di annullare il saggio di ginnastica in programma otto giorni dopo. La Giovinezza Sportiva non ne seguì l’esempio e il 18 giugno fece disputare la manifestazione che assegnò 1 ti- toli regionali di atletica leggera della Venezia Giulia. Sensibilità diverse e differenti modi di vivere lo sport in situazioni estreme che saranno utili per le valutazioni finali di questo lavoro.
Gli incontri dedicati al Campionato di atletica leggera per la Divisione nazio- nale B del 1944 riuscirono ad essere portati a termine, e la Giovinezza si classificò al primo posto precedendo in graduatoria le squadre del Gancia Torino e Pirelli Milano. Annotò un articolo apparso sulla Gazzetta dello Sport il 26 gennaio 1945:
Il fatto che l’attività oltre i margini della provincia fosse preclusa agli atleti triestini, for- se non ha nuociuto. Più che altro ognuno lottò contro i propri tempi e le proprie misure. (...) Il campionato, o meglio tutta l’attività femminile ha, per la verità, risentito di certi disagi che i maschi hanno invece scavalcato a piè pari con disinvoltura. Si capisce che la psicologia femminile non beve alla stessa fonte di quella maschile?.
! Giuntini S., La memoria divisa: lo sport, la Repubblica di Salò e la Resistenza in Storia dei campionati italiani di atletica leggera, vol. 8, F. Apollonio & C., Brescia, 2016, p. 44. All’indomani del crollo del regime fascista av- venuto il 25 luglio 1945, il governo Badoglio ridisegnò l'inquadramento del CONI e degli enti sportivi. Alla guida del CONI, in qualità di Commissario straordinario, venne nominato Alberto Bonacossa, membro del Comitato Olimpico Internazionale. Dopo 1’8 settembre 1943, con la creazione della Repubblica Sociale Italiana, Ettore Rossi fu nominato Commissario, incarico che mantenne fino al 13 marzo 1944. Il 31 ottobre 1943 il CONI e le Federazioni sportive erano state trasferite da Roma a Venezia. Cfr. Forcellese T., L'Italia e i Giochi Olimpici, Milano, Franco Angeli s.r.1., 2013, p. 165.
? La “Giovinezza” di Trieste nel quarto anno di guerra in La Gazzetta dello Sport, 26 gennaio 1945.
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Da questo articolo deduciamo che gli atleti giuliani non potevano impegnarsi in trasferte, e che l’attività femminile aveva maggiormente risentito dello stato di guerra. D’altronde il conflitto incideva sempre più pesantemente anche sulle altre at- tività sportive, tanto che nell’ottobre 1944 una circolare della Federazione ginnastica arrivò ad ordinare la sospensione di ogni manifestazione agonistica?.
Anche il calcio aveva dovuto ridimensionarsi. Nella stagione 1943/44 il Cam- pionato nazionale non ebbe luogo. In sua sostituzione fu organizzato il Torneo dell’ Al- ta Italia, che prevedeva la disputa di gironi regionali ai quali seguirono le varie finali. Al raggruppamento della Venezia Giulia parteciparono U.S. Triestina, Ponziana, San Giusto, Ampelea di Isola d’Istria, C.R.D.A. Monfalcone, Pro Gorizia, Udinese e Cor- monese. Non senza sorpresa vinse il girone 1’ Ampelea davanti alla Triestina. Le due formazioni giuliane però non superarono la semifinale, battute dal Venezia.
L’ottima prestazione della squadra di Isola d’Istria fu favorita proprio dalle vicende belliche, avendo avuto la possibilità di poter far scendere in campo anche calciatori temporaneamente rientrati nelle terre d’origine e giocatori che stavano pre- stando il servizio militare in zona*.
L’Istria aveva potuto essere presente al Campionato con una sola squadra, mentre Fiume, che pure vantava un movimento calcistico significativo, fu costretta dalla situazione bellica ad essere assente, limitandosi a far disputare incontri fra le squadre locali. Nella seconda parte del 1944 e all’inizio del 1945, di fatto non vi fu attività sportiva calcistica di rilievo, in particolare per ciò che riguarda le società di maggior prestigio come l’U.S. Triestina. Nel periodo più critico dell’occupazione tedesca si cercò comunque di salvaguardare gli sportivi:
La gioventù sportiva non internata nei campi di concentramento, tedeschi o alleati che fossero, oppure non impegnata nella Guerra di Liberazione, riuscì a trovare degli spazi in cui continuare nei limiti del possibile la pratica sportiva; nell’ambito dell’organizza- zione del lavoro obbligatorio della TODT si riuscì ad allestire, a esempio, una squadra di calcio, che raccolse i giovani appassionati, destinati a costituire l'ossatura del calcio triestino in periodo postbellicoî.
3 Pagnini C., Cecovini M., / cento anni della Società Ginnastica Triestina, Trieste, 1963, p. 306.
4 Fra questi vanno citati Bruno Ispiro, di Rovigno, calcisticamente nato nell’ Ampelea e passato al Genoa nell’e- state 1940, società che nella stagione 1941-42 lo fece debuttare in Serie A; dal 1947 al 1954 vestì la maglia della Triestina. L'elenco prosegue con il ligure Mario Stua, mezzala proveniente dal Livorno, il triestino Alberto Eliani, terzino che avrebbe in seguito indossato per due volte la maglia degli Azzurri nel 1948; Antonio Gordini, attaccante di Grado che successivamente avrebbe giocato in massima divisione nella Triestina allenata da Nereo Rocco. Il più noto sicuramente era Giuseppe Grezar: nato nel capoluogo giuliano, mosse i primi passi nella Triestina per passare al Torino nella stagione 1942-43. Dopo la parentesi della militanza nell’ Ampelea, tornò a vestire la maglia della mitica formazione granata fino al tragico giorno dello schianto di Superga.
5 Stener F., Il Cinquantesimo del Panathlon International Club Trieste, Stella Arti Grafiche, Trieste, 2006, p. 26.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 17
I primi mesi del 1945 rappresentarono il momento di maggior contrazione per l’attività sportiva. Inoltre si registrarono due lutti: la morte improvvisa dell’ot- timo lanciatore di martello Giovanni Oretti (della quale è sconosciuta la causa), e la scomparsa di Aldo Boiti, figura storica dello sport triestino e italiano negli anni che precedettero la Grande Guerra. Cresciuto alla scuola di Gregorio Draghicchio, Boiti si dimostrò essere tecnico e dirigente di valore dedicandosi allo sviluppo della ginna- stica triestina e goriziana, assumendo anche importanti incarichi per la Federazione Ginnastica Nazionale Italiana”.
Per il resto, scarse le notizie e pochi 1 risultati di qualità. Come dimostra l’atle- tica leggera, dove l’unica prestazione di un atleta giuliano a comparire nelle liste del periodo gennaio-aprile 1945 è il 43,75 metri nel lancio del martello di Oscar Cereali/ Zerjal, prestazione ottenuta al di fuori della Venezia Giulia in una riunione allestita a Casale Monferrato il 15 aprile. L’allora finanziere di Duttogliano, fratello del più noto Danilo, aveva potuto gareggiare nel territorio dove era impegnato nel servizio militare.
2.2 La ripresa dell’attività sportiva
Le truppe di Tito entrarono a Trieste il 1 maggio 1945. Poche ore dopo, il 2 maggio, si ebbe l’ingresso delle unità dell’ Armata popolare jugoslava a Pola. Il gior- no dopo fu la volta di Fiume.
Le informazioni sulla ripresa dell’attività sportiva hanno come fonte princi- pale i quotidiani che cominciarono ad essere stampati fra la fine di maggio e luglio’, la cui lettura permette di valutare il differente approccio nei confronti dello sport in relazione agli orientamenti politici.
L’attività sportiva era iniziata immediatamente dopo la cessazione delle osti- lità. Atleti e società in alcuni casi osservarono una sospensione della durata di pochi
$ Nel lungo periodo di collaborazione con la Federazione italiana di ginnastica, Boiti fu membro del Comitato cen- trale e presidente della Commissione tecnica nazionale.
? Delle pubblicazioni consultate, Il Lavoratore iniziò ad essere stampato il 25 maggio, il Corriere di Trieste il 9 giugno, il Giornale Alleato il 19 giugno e La Voce Libera il 23 luglio. Il Lavoratore, come indicato sotto la testata, fu l’organo di informazione del Partito Comunista di Trieste, poi del P.C. della Regione Giulia, del P.C. del T.L.T. e infine del P.C. del territorio di Trieste. A seguito della rottura dei rapporti fra la Jugoslavia e l'Unione Sovietica avvenuta nel mese di giugno del 1948 rimase fedele alla politica dei paesi cominformisti. Il Corriere di Trieste era di orientamento indipendentista, sostenendo la costituzione del Territorio Libero di Trieste ed era accusato di essere sovvenzionato dalla Jugoslavia. Il settimanale Il Progresso era organo dell’UAIS di Trieste. Il Giornale Alleato era pubblicato a cura del P.W.B. (Psychological Warfare Branch), quindi faceva capo al Governo Militare Alleato della città; cessò le pubblicazioni nel 1947 venendo sostituito dal Giornale di Trieste al quale subentrò nel 1954 Il Piccolo. La Voce Libera aveva come riferimento politico il Partito d’ Azione e venne stampato fino al 1949. A Fiume era pub- blicato il quotidiano La Voce del Popolo, organo del Comitato Popolare di Liberazione e successivamente del Fronte Unico Popolare di Liberazione. A Pola furono stampati Il Nostro Giornale, organo del Movimento Popolare di Liberazione dell’Istria, e L'Arena di Pola, espressione del Comitato di Liberazione Nazionale. Cfr. Giuricin E, Giu- ricin L., I{ percorso di un’eredità, Centro di Ricerche Storiche Rovigno, Rovigno, 2017, pp. 94, 199, 200, 206, 207.
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Governo Militare Alleato della Venezia Giulia
PROCLAMA N.1
Abe di quelle sone della VENEZIA GIULIA, che sono dalle Armate Alleato; cocuipate dalle Aufrettare Îì ritorno alla normalità delle 2006 che le Forte Armate Alleste banno liberato dalla occupazione tédenca e por sasicurarne la corretta anuminiatrazione, per provvedere alla sicurezza » al bertasore di voi stessi e delle Forze Armate Allente e per ass'cl- rare l'ordine e 4 rispetto della leggo, devo essere stabilito în questo
Rtorio un Governo Militare. Pe Governo Militare avrà il completo controllo sull'ammint
Fig. 4 - Testo del proclama del maresciallo Alexander pubblicato il 13 giugno 1945.
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giorni, per poi riprendere allenamenti e gare nonostante l’uso parziale, se non addi- rittura l’indisponibilità, di alcune strutture rese inagibili dalla guerra o requisite. Si veda il caso del G.S. San Giacomo che si costituì alla fine di aprile* e che, assieme a Triestina e Ponziana, risultò già attivo con la squadra di calcio in maggio.
Gli eventi sportivi dimostrarono da subito una notevole vitalità, grazie anche al grande numero di sodalizi che si stavano affacciando all’attività, in contrapposi- zione a quanto era avvenuto durante il regime fascista, quando era stata perseguita una politica sportiva tendente all’assorbimento delle società nelle sue strutture o promuovendo la fusione fra i club. Alcuni sodalizi esistenti prima dell’8 settembre 1943 e attivi durante il periodo del Kustenland, proseguirono allenamenti e gare an- che durante i quaranta giorni dell’amministrazione titina e nella successiva fase del governatorato alleato. Diverse società scomparse durante il regime fascista si rico- stituirono. Nuove realtà nacquero come espressione dei Circoli di Cultura Popolare, delle organizzazioni sindacali e dei Circoli ricreativi aziendali, altre furono legate a organizzazioni filo-italiane e degli esuli giuliano-dalmati?. Infine importanti realtà sportive confluirono in blocco in altre società, come la squadra di hockey a rotelle del Dopolavoro Pubblico Impiego che passò all’U.S. Triestina!°.
Essendo scomparso il Comitato Olimpico della Repubblica Sociale Italiana, le funzioni di gestione dell’attività sportiva furono nuovamente rilevate dal C.O.N.I. che, ricostituito nell’Italia liberata, per nomina governativa dal 28 luglio 1944 ave- va quale Commissario l’avv. Giulio Onesti. Subito dopo il termine del conflitto il
8 Il G.S. San Giacomo fu fondato da Rodolfo Crasso, atleta e allenatore del Dopolavoro del Cantiere navale San Rocco a Muggia, per non perdere gli equipaggiamenti in custodia negli ultimi giorni di occupazione tedesca. Cfr. Stener F., I! Cinquantesimo del Panathlon International Club Trieste, op. cit., p. 26.
9 Una conseguenza dell’esodo causato dal Trattato di pace del 1947 fu la costituzione, promossa dal CLN di Pola, del Movimento Istriano Revisionista (MIR) avente come obiettivo una revisione “per via pacifica” delle decisioni prese a Parigi “in modo da riportare l’Italia ai suoi confini naturali”. Il MIR ebbe sede a Gorizia e promosse l’attività di rappresentative sportive per sostenere le rivendicazioni politiche. Cfr. Giuntini S., L’oppio dei popoli, sport e sinistre in Italia (1892-1992), Aracne, Roma, 2018, p. 159.
10 Fra le più importanti società giuliane che ebbero continuità agonistica prima, durante e dopo la fine del conflitto possono essere ricordate 1’ U.S. Triestina, il Ponziana, la Giovinezza, la S.G. Triestina, la Triestina Nuoto, la Società Canottieri Trieste, la S.T.C. Adria, la S.C. Nettuno, il C.C. Saturnia, lo Yacht Club Adriaco, la Società Triestina della Vela, l'Accademia Pugilistica Triestina, 1 U.G. Goriziana e la Pro Gorizia; a Monfalcone la Canottieri Timavo e la Società Vela O. Cosulich, a Gradisca l’Itala, in Istria il C.C. Libertas di Capodistria, la S.N. Pullino, 1’ Ampelea di Isola d’Istria e la Pietas Julia a Pola. Dopo lo scioglimento imposto dal regime fascista, si ricostituirono 1’ A.S. Edera, il C.S. Internazionale e, nell’ambito del Club Alpino Italiano e della Società Alpina delle Giulie, il S.U.C.A.I. Per sottolineare il legame con l’Italia e con le terre dalmate nacquero sodalizi sportivi come la Lega Nazionale, V'A.S. Libertas Trieste, il Centro Sportivo Italiano, la S.S. Alabarda (in seguito divenuta A.S. Fiamma), I’ Associazione Giovanile Italiana di Gorizia e il G.S. Dalmazia. I Centri di Cultura Popolare ebbero un ruolo importante per l’inizio dell’attività dello sport di massa. Dopo la soppressione del Gruppo Universitario Fascista, lo svolgimento dell’attivi- tà sportiva dell'ambiente accademico fu curata dal Circolo Sportivo Goliardi Triestini e successivamente dal Centro Universitario Sportivo (C.U.S.).
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Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) ed il governo italiano attuarono alcune misure che portarono alla creazione del C.O.N.I. Alta Italia!!.
Al momento del suo insediamento nella Zona A, il Governo Militare Alleato pubblicò un proclama a firma del maresciallo Harold Alexander che nella “Parte I — Istituzione del Governo Militare” all’articolo III recitava:
Le leggi in vigore in questo territorio all’otto settembre 1943, rimarranno in vigore ed avranno effetto fin tanto che i miei doveri di Comandante in capo delle Forze Armate Alleate e di Governatore Militare non mi costringeranno a modificarle con proclami od altri ordini emanati da me o sotto la mia direzione!?.
Fra le leggi in vigore vi era anche la n. 426, emanata nel 1942 che definiva la costituzione, l’ordinamento e le competenze del C.O.N.I.!, la cui modifica all’in- domani del 25 luglio 1943 mise lo stesso C.O.N.I. e l'Opera Nazionale Dopolavoro alle dipendenze della Presidenza del Consiglio, soppresse le organizzazioni sportive facenti capo al Partito fascista ponendo la Gioventù Italiana del Littorio (G.I.L.) alle dipendenze dei Ministeri dell’ Educazione e della Guerra, e sciolse i Gruppi Univer- sitari Fascisti (G.U.F.).
2.3. I rapporti con i militari
Fra le prime conseguenze dell’ingresso delle truppe militari nei principali cen- tri della Venezia Giulia ci fu la requisizione di numerose strutture. Per lo sport questo significava che all’indisponibilità di ciò che era stato distrutto dai bombardamenti, si aggiungeva quanto i militari decisero di riservare per i loro comandi e le loro truppe. Allo stesso tempo si verificò lo svolgimento di incontri sportivi fra le rappresentative militari e civili, inizialmente con manifestazioni di calcio e atletica leggera.
Le forze militari neozelandesi e di Tito presero possesso di Trieste: i primi si stabilirono lungo la fascia costiera ed il porto, dove erano presenti navi da guerra britanniche, mentre i secondi occuparono il resto della città. Durante i 40 giorni della presenza delle truppe di Tito, il 3 giugno fu giocata una partita di calcio tra una rappresentativa triestina e una squadra di militari jugoslavi; sui muri della gradinata
11 La creazione del CONI “Alta Italia” era dovuta all’incarico di Commissario conservatore per il CONI assegnato dal CLN dell’ Alta Italia ad Alessandro Frigerio, al quale il 30 maggio 1945 un decreto del presidente del Consiglio Ivanoe Bonomi affidò anche le competenze di vicecommissario del CONI con il mandato di curare nel Nord Italia la conservazione del patrimonio e il recupero dei beni e di ogni altra attività di pertinenza dell’ente. Si venne a creare un dualismo con il CONI romano che si riversò a cascata anche sulle singole Federazioni sportive con l’inevitabile nascita di numerose problematiche.
12 Governo Militare Alleato della Venezia Giulia in Il Corriere di Trieste, 13 giugno 1945.
13 Legge 16 febbraio 1942, n. 426, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 maggio 1942, n. 112, modificata ed integrata dal R.D.L. 2 agosto 1943, n 704: soppressione del Partito Nazionale Fascista.
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dello Stadio comparve la scritta Zivelo autonomno mesto Trst v Demokratski Fede- rativni Jugoslaviji (Viva Trieste città autonoma della Repubblica Federativa Jugo- slava)!*. Ancora prima del ritiro delle forze jugoslave, avvenuto il 12 giugno, si erano svolti alcuni incontri sportivi fra civili triestini, militari britannici e neozelandesi. A proposito dell’inizio dell’attività calcistica il Giornale Alleato scrisse in occasione della partita fra la VIII Armata e il XII Corpo neozelandese disputata il 17 giugno:
Addirittura memorabile fra i buongustai del football resterà l’incontro di domenica tra i «tommies», specialmente la prestazione fornita dalla rappresentativa della 8.a Armata, una squadra formata nella totalità da professionisti inglesi. (...) Ma già nelle settimane passate s’era avuto un promettente risveglio dell’attività calcistica. Il ghiaccio era stato rotto con l’incontro fra la rappresentativa delle truppe partigiane e la squadra del batta- glione scozzese, partita vinta dalla prima per 6-1 dopo un primo tempo terminato alla pari. Seguì la partita fra la rappresentativa triestina e la squadra scozzese, partita il cui cospicuo esito finanziario andò devoluto a favore dei Caduti nelle giornate di liberazio- ne, e che agli alabardati fruttò una convincente affermazione (4-2). Intanto la Triestina regolava, ma di stretta misura, la consorella Ponziana in due incontri con 2-0 e 2-1, mentre due squadre di truppa jugoslava si misuravano fra loro fornendo un altro inte- ressante incontro. Alla pari (2-2) terminava poi una partita fra le squadre del 13.0 Corpo alleato e il 9.0 Corpo jugoslavo. Ma la partita più brillante, dopo quella di domenica scorsa, è stata fornita dalla rappresentativa triestina contro la rappresentativa jugoslava vinta dalla squadra locale, in giornata di grazia, sull’agguerrito e degno avversario!.
Nel mese di maggio i calciatori del G.S. San Giacomo avevano giocato contro i rappresentanti della marina inglese, mentre il 13 maggio la Triestina si confrontava con la Brigata scozzese, incontri che videro disputate le rivincite il 9 giugno e il 21 luglio!*. Si svolsero anche partite con i militari dell’esercito titino: a Isola d’Istria il 17 luglio 1’ Ampelea, che schierava in formazione Giuseppe Grezar, superò per 2-1 la Divisione Dalmata. Poi fu la volta della Roianese che il 22 luglio a Postumia ebbe ragione per 3-1 sulla IV Armata jugoslava. Sempre a Postumia il 21 ottobre i soldati Jugoslavi riuscirono a battere il San Giovanni per 4-3.
Lo Stadio comunale (detto anche di San Sabba e di Valmaura) venne frequen- temente utilizzato anche per incontri fra i reparti alleati con riunioni che videro di volta in volta impegnati soldati dell'VIII Armata e della 566.a Divisione inglese, del V, VIN e XII Corpo, della 2.a Divisione neozelandese, della 4.a Divisione indiana,
14 Sadar G., Una lunga giornata di bora. Trieste e la Triestina, storie di calcio attraverso terre di confine, Ed. Li- mina, Trieste, 2004, p. 49.
!5 Risveglio dello sport in Giornale Alleato, 19 giugno 1945.
!6 Nel primo incontro i giocatori del San Giacomo riuscirono a battere i marinai inglesi, pareggiando poi la rivincita; gli scozzesi persero entrambe le partite per 4-2 e 2-1. Il 2 agosto la squadra del San Giovanni inflisse un secco 9-0 alla 56.a Enginieers London Division. Seguirono diversi altri incontri.
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Fig. 5 - I giocatori che il 3 giugno 1945 disputarono l’incontro fra la selezione triestina e la rappresen- tativa dei militari jugoslavi. (Sezione di storia ed etnografia presso la Biblioteca nazionale slovena e degli studi/Odsek za zgodovino in etnografijo Narodne in $tudijske knjiznice, Fototeka ZVU)
Fig. 6 - Regata velica dei militari Alleati a Miramare.
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delle Forze aeree e di rappresentative delle truppe di stanza in Italia, Germania e Austria
Anche l’atletica leggera fu usata dagli Alleati per instaurare buoni rapporti con i triestini attraverso incontri fra militari neozelandesi e atleti della Giovinezza Sportiva. Ad una prima manifestazione allestita il 10 giugno, ne seguì un’altra due settimane dopo con tanto di tipica banda scozzese e quello che per quei tempi fu con- siderato un curioso fuori programma. Scrisse la stampa triestina: “È stata eseguita una danza classica, offerta da uomini di colore”! e “Nell’intermezzo un gruppo di uomini maori si sono esibiti in una danza che ha vivamente interessato il pubblico, che ha applaudito entusiasticamente”'*. Oggi la Haka, che precede gli incontri di ru- gby degli AII Blacks neozelandesi, è conosciuta in tutto il mondo, ma in quei giorni la danza del 28th Maori Battalion costituiva un evento del tutto insolito.
A fine luglio una selezione di militari americani si confrontò con i pugili mon- falconesi e a settembre fu la volta del tennis che vide impegnati rappresentanti giu- liani contro militati alleati a Monfalcone e a Trieste. Presso la sede del Reale Yacht Club Adriaco, che all’epoca era denominato Circolo Adriaco Vela, si era stabilito il Gazzelle Yacht Club, la struttura sportiva velica dell’esercito neozelandese!’, che organizzò una serie di gare culminate il 23 settembre con la disputa a Trieste delle regate finali per la Coppa Gazelle Yacht Club, vinta dal Circolo Adriaco.
Analogamente si era costituito il Gazelle Rowing Club, anch’esso struttura del XIII Corpo Militare neozelandese che già il 29 giugno disputò un incontro con i canottieri della S.G. Triestina e il 9 settembre a Monfalcone, nel bacino di Panzano, diede vita a regate di canottaggio alla presenza del maresciallo Alexander, il coman- dante supremo delle Forze alleate del Mediterraneo. Fu netto il successo degli armi giuliani (S.G. Triestina, Timavo Monfalcone, Adria Trieste, Canottieri Trieste) sugli equipaggi militari?°, La settimana successiva toccò ai soldati americani del Penin- sular Base Team, che allo Stadio San Sabba parteciparono all’incontro di pugilato con i rappresentanti dilettanti della Venezia Giulia?!. Successivamente gli incontri riguardarono anche pallacanestro e rugby.
I confronti fra squadre giuliane, atleti locali e rappresentanti militari furono organizzate anche negli anni successivi. L'attività di basket che ebbe luogo a Trieste
? L'esito dell’incontro internazionale di atletica leggera in Il Lavoratore, 26 giugno 1945.
L’incontro atletico di domenica in Il Corriere di Trieste, 26 giugno 1945.
“I was aboard”. Ricordi dalla Nuova Zelanda in La Brazzera, novembre 2015, p. 24.
Successo degli armi triestini e monfalconesi in Il Corriere di Trieste, 11 settembre 1945.
5 vittorie dei giuliani e 2 degli americani nella riunione pugilistica di domenica allo Stadio in Il Corriere di Trie- ste, 18 settembre 1945. Nella squadra triestina erano presenti anche Mario Minatelli e Tiberio Mitri. Partecipò, in un incontro fra professionisti, anche Primo Carnera, che conseguì una facile vittoria sullo statunitense Sam Gardner.
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fu occasione per i cestisti triestini di confrontarsi ed apprendere la tecnica dei gioca- tori americani, come ammise l’azzurro Giordano Damiani:
Se gli atleti triestini di allora hanno portato un piccolo contributo al miglioramento del basket ciò lo si deve ai giocatori statunitensi, con i quali ci misuravamo continuamente”.
Alcuni sport come il football americano, il baseball e il golf iniziarono ad essere praticati durante il periodo dell’amministrazione alleata, avendo come princi- pali impianti di riferimento lo Yankee Stadium posto all’interno dello Zaule Country Club e il Soldier’s Field a Opicina, costruiti rispettivamente nel 1948 e nel 1951. Dopo i primi occasionali incontri, a partire dal 1948 i militari del Trieste United States Troops (TR.U.S.T.) dettero vita a un proprio torneo nel T.L.T. Questo cam- pionato TR.U.S.T. durò fino al 1954, anno in cui terminò la presenza delle truppe anglo-americane a Trieste.
2.4. Sport e Partito Comunista
Il mese di agosto del 1945 si rivelò particolarmente importante per l’evoluzio- ne politica di matrice comunista in tutta la regione della Venezia Giulia. La compli- cata situazione del territorio, che ormai vedeva gli interessi delle potenze internazio- nali sovrapporsi alle rivendicazioni locali, portò alla nascita di istituzioni finalizzate ad annullare la questione etnica cercando di privilegiare la coesione ideologica, una questione persistente anche negli anni successivi, come dimostra una relazione sulla situazione organica dell’U.C.E.F. del 1948 che nell’elenco dei dirigenti della dire- zione, delle Sezioni e delle società ne specifica ancora l’origine italiana, slovena o croata 3. Attraverso il comune denominatore dell’antifascismo era dichiarata la volontà di perseguire lo smantellamento della struttura del passato regime in col- laborazione con tutte le forze democratiche territoriali, mettendo in secondo piano la destinazione finale del territorio giuliano, problematica rimandata alla soluzione che sarebbe stata stabilita dal Trattato di pace. Si rendeva quindi utile la creazione o la trasformazione di organizzazioni esterne al Partito che avevano la finalità della raccolta di consenso e adesioni nell’area antifascista mettendo particolarmente in rilievo il tema dell’amicizia italo-slava.
Tutte le organizzazioni esistenti sul territorio conteso, le quali erano nate durante la resistenza, assunsero un carattere formalmente regionale; così il F.P.L.N.J. (Fronte Po- polare di Liberazione Nazionale Jugoslavo) si trasformò in U.A.I.S. (Unione Antifa-
2 Lipott E., Skabar M., Trieste Azzurra, Tipografia Villaggio del Fanciullo, Trieste, 2004, p. 88. 2 Relazione sulla situazione organica dell’U.C.E.F., 15 giugno 1948. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fasc. 3.
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VA _ d'stenteiac
Fig. 7 - Rappresentanze dell’U.C.E.F. ad una celebrazione del 1.0 Maggio.
scista Italo-Slava). (...) La nuova denominazione altro non era che un riconoscimento obbligato dell’esistenza di due componenti nazionali autoctone sul territorio?!
Alla nuova organizzazione di massa era stato affidato il compito di favorire l’avvicinamento e il consenso della popolazione italiana verso gli obiettivi della po- litica comunista:
L’UAIS rappresentò il centro di raccolta e di organizzazione del consenso, sulla base di una politica fondata sull’affermazione e sulla difesa di un regime democratico, unico garante di fratellanza fra le popolazioni del territorio, e sul conseguente isolamento del- le forze reazionarie.(...) L’UAIS aveva l’intento di raccogliere le diverse componenti della società, estranee e non coinvolte nel campo d’azione del partito comunista jugo- slavo, mirando alla formazione di un vasto consenso intorno al tema dell’annessione dei territori alla Jugoslavia, soprattutto di quella parte di italiani che né il partito, né ’UIIF [Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume] erano stati capaci di raggruppare nella loro
area di influenza?!.
2 Paoletich O., Riflessioni sulla Resistenza e il dopoguerra in Istria e in particolare a Pola in Quaderni, vol. XV, Centro Ricerche Storiche Rovigno, Rovigno-Trieste, 2003, p. 108.
2 Moscarda Oblak O., I! “potere popolare” in Istria. 1945-1953, Centro Ricerche Storiche Rovigno, Rovigno-Trie- ste, 2016, pp. 276.
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Il 12 agosto si tenne a Trieste, in via della Valle, il primo Congresso dell’U- nione Antifascista Italo-Slava (U.A.I.S.), organizzato dal Comitato antifascista ita- lo-sloveno e dal Comitato esecutivo del Fronte unico di liberazione dell’Istria, e il giorno dopo venne fondato il Partito Comunista della Venezia Giulia (P.C.V.G.) con la celebrazione del Congresso svoltosi presso la Casa del lavoratore portuale. Boris Kraiger, segretario dell’U.A.I.S. fino al mese di giugno del 1946 (e contemporanea-